Maternità surrogata e adozioni coppie omosessuali in Italia
I partiti politici hanno preso posizioni chiare su temi come l’omogenitorialità e maternità surrogata, ma queste sono condivise anche dai cittadini italiani? L’analisi Ipsos presentata da Nando Pagnoncelli sulle pagine del Corriere Della Sera.
25 marzo 2023 Maternità Surrogata / Adozioni / Opinione pubblica
Nelle ultime settimane, il tema dell’omogenitorialità ha fatto irruzione nel dibattito politico radicalizzando le posizioni di leader e partiti. Si tratta di un argomento che attiene ai diritti civili e investe la sfera etica rispetto alla quale le opinioni dei cittadini sono solitamente meno influenzate dall’orientamento politico. Basti pensare alle prese di posizione sul divorzio, sull’aborto, sulla procreazione assistita, sul fine vita: su questi e su altri temi i risultati dei referendum e le ricerche sociali hanno dimostrato che una quota rilevante di cittadini si esprime diversamente dalle prese di posizione del leader o del partito a cui si sentono politicamente più vicini.
Quali sono le opinioni degli italiani e delle italiane? Ce lo racconta Nando Pagnoncelli -Presidente, Ipsos- in questo nuovo articolo pubblicato sulle pagine del Corriere Della Sera.
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Maternità surrogata: cosa vuol dire?
Con l’espressione maternità surrogata ci si riferisce a una pratica di procreazione assistita in cui, a fronte di un contratto, una donna conduce la gravidanza per conto di una coppia (o di una persona singola) che non può avere figli naturalmente.
La maternità surrogata, vietata in Italia e nella stragrande maggioranza dei Paesi, suscita reazioni diverse a seconda che avvenga a fronte di un corrispettivo in denaro o meno: nel primo caso, infatti, prevale nettamente la contrarietà (due persone su tre), nel secondo i contrari, pur prevalendo, diminuiscono (due persone su cinque).
Maternità surrogata: cosa ne pensano gli italiani?
L’ultimo sondaggio Ipsos, pubblicato sulle pagine del Corriere Della Sera, evidenzia come il 45% delle persone in Italia si dichiari favorevole al fatto che i figli nati a seguito di maternità surrogata, nei Paesi in cui questa pratica è consentita, vengano registrati nei comuni di residenza della coppia dopo il loro rientro in Italia; perché ritengono che sia un dovere dello Stato concedere anche a questi figli gli stessi diritti di tutti gli altri.
Viceversa, una su quattro (26%) è contraria perché registrarli significherebbe dare il via libera alla maternità surrogata anche in Italia e il 29% non prende posizione, esprimendo il bisogno di informarsi meglio. La contrarietà prevale solo tra gli elettori e le elettrici di Fratelli d’Italia (49%) e della Lega (41%), tra i quali però si registra una minoranza numericamente molto rilevante di favorevoli, rispettivamente il 28% e il 37%.
Dunque, pur in presenza di una prevalente riprovazione per la pratica della maternità surrogata, la maggioranza relativa delle persone ritiene opportuno riconoscere i diritti dei bambini nati altrove ricorrendo a questa pratica.
Adozioni coppie omosessuali in Italia
Esplorate le opinioni sul tema della maternità surrogata, il sondaggio Ipsos rivela che anche la possibilità di adottare un figlio da parte delle coppie omosessuali vede prevalere i favorevoli (47%) sui contrari (32%). Peraltro, gli atteggiamenti di apertura sono in aumento di 5 punti rispetto al 2021. Si conferma un atteggiamento di maggiore contrarietà tra gli elettori e le elettrici di FdI (58%) e Lega (48%), pur in presenza di una quota pari al 30% e al 39% di favorevoli.
Una persona su due (53%) è convinta che la politica in Italia su questi temi stia arrancando rispetto alla società, mentre una su quattro (25%) si mostra più benevola, ritenendo che su un tema così complesso e controverso, l’assenza di una legislazione chiara per le famiglie omogenitoriali sia preferibile piuttosto che avere una legge “di parte”.
Sebbene nell’opinione pubblica non emerge un concetto univoco, va osservato che gli italiani e le italiane sono sempre meno legati ad una visione tradizionale di famiglia. In particolare: il 43% ritiene che la famiglia sia l’unione che nasce tra un uomo e una donna uniti in matrimonio civile o religioso (20%) oppure che convivano senza essere sposati (23%), mentre il 45% considera la famiglia l’unione che nasce tra due individui anche dello stesso sesso che hanno un legame affettivo e decidono di convivere uniti civilmente (15%) o meno (30%, ossia la maggioranza relativa). E anche tra i cattolici praticanti, oltre uno su tre considera famiglia anche le coppie omosessuali, unite o meno civilmente.
L’evoluzione della società determina graduali processi di adattamento dell’opinione pubblica, molto spesso determinati dall’esperienza quotidiana: sul tema in questione la conoscenza e la frequentazione delle persone impossibilitate a concepire un figlio (indipendentemente dall’orientamento sessuale), la consapevolezza dei loro desideri e delle difficoltà che incontrano per realizzarli, la condivisione dei momenti critici, ebbene tutto questo favorisce gli atteggiamenti di apertura e contribuisce ad attenuare lo stigma sociale.